4/30/2007

Delitto metro,"non volevo uccidere"



Roma, si difende la 21enne romena

"Non volevo uccidere, io ho 21 anni e lei era una ragazza giovane come me e aveva tutta la vita davanti. Mi sono soltanto difesa". E' quanto sostiene Doina Matei, la romena accusata di omicidio volontario aggravato da futili motivi. Secondo la giovane, la lite sarebbe iniziata già nel vagone. Per difendersi, avrebbe alzato l'ombrello che ha poi ferito mortalmente Vanessa. La sua versione non coincide con quella dei testimoni.

La ricostruzione dei fatti effettuata dalla Matei non ha però convinto gli inquirenti, soprattutto alla luce delle testimonianze di chi ha assistito alla scena. In particolare il racconto di un testimone, secondo il quale sarebbe stata la donna romena a colpire con violenza Vanessa e non viceversa. L'interrogatorio di convalida del fermo si svolgerà mercoledì prossimo.

Doina Matei è madre di due bambini piccoli ed ora le sue preoccupazioni sono tutte per i figli. L'interrogatorio della romena, la scorsa notte, è durato circa un'ora, al termine del quale i magistrati hanno emesso il provvedimento di fermo. Doina ha pianto più volte, spiegando che non voleva uccidere né scappare all'estero. "Sono andata a Tolentino perché lì vive mia madre - ha detto la donna, difesa dall'avvocato Giuseppe Di Napoli - sarei andata dai carabinieri a costituirmi, a spiegare tutto quello che era successo". La donna è chiusa ora nel carcere di Rebibbia e il suo difensore ha chiesto ai Pm di predisporre una tutela particolare per evitare contatti con le altre detenute.

La lite in metro
Secondo la versione della principale indagata, la lite sarebbe iniziata già nel vagone della metropolitana e proseguito sulla banchina della stazione. Qui, secondo il racconto della giovane riportato dall'agenzia Ansa, si sarebbe difesa da Vanessa Russo, che avrebbe iniziato a colpirla anche con schiaffi. "E' stato allora che ho alzato il braccio per difendermi e purtroppo Vanessa è stata colpita all'occhio dalla punta dell'ombrello, ma non volevo ucciderla". Per il suo legale Doina "è piuttosto provata e che le dispiace di tutto quello che è accaduto".

L'amica provò a deviare il colpo
La minorenne che era insieme alla Matei cercò di deviare il colpo. Lo avrebbero riferito alcuni testimoni. Proprio a partire da queste testimonianze i magistrati hanno formulato l'accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, un'imputazione che sarebbe avvalorata dai risultati dell'autopsia.

In carcere è finito anche l'uomo che aveva dato ospitalità alle due romene: si chiama Ramon Marcelo Tinaglia, argentino di 49 anni, operaio. E' accusato di favoreggiamento personale e sarà interrogato dal procuratore della Repubblica di Macerata.

La segnalazione
A segnalare la presenza delle due fuggitive è stato un cittadino peruviano che aveva dato loro un passaggio in auto sabato pomeriggio, accompagnandole a casa dell'argentino Tinaglia, ignaro di chi fossero. Dopo aver aiutato le due ragazze a raggiungere il casolare di Contrada Cisterna in cui sono poi state arrestate, il peruviano ha visto le loro foto sui giornali e le immagini della fuga precipitosa dalla metropolitana di Roma trasmesse in tv. Per paura di essere, a sua volta, coinvolto nelle indagini, l’uomo è andato dai militari.

L'arresto
Erano circa le 16 di domenica pomeriggio. Quattro pattuglie dei carabinieri hanno suonato alla porta di Tinaglia, l'argentino che ospitava le due ragazze conosciute in un night della zona. I tre erano seduti tranquillamente in casa. Doina e l'amica avevano con sé i bagagli con gli indumenti, compresi gli abiti bianchi indossati il giorno del delitto. In tasca poco denaro. Gli investigatori sospettano - al contrario di quanto affermato nell'interrogatorio dalla ragazza romena, che si preparassero a fuggire dall'Italia.

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/

2 commenti:

capitanmarce ha detto...

Ci vuole la pena di morte per questa gente!!!!!!!!!!!!
stupratori,pedofili,asassini....
....zingari.....
solo PENA DI MORTE!!!!!
e basta

Anonimo ha detto...

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Veduta aerea dell"area comunemente detta del "Montagnone".

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Le frecce VERDI indicano l'areale tipico della popolazione locale.