7/08/2006

un consiglio per tutti....soprattutto per me...eh eh

Si chiama hangover, che potremmo approssimativamente tradurre in “Sindrome del mattino dopo sbornia” (se volete fare i fini, potete anche chiamarla veisalgia). Quelle ore in cui l´unica cosa che tiene in vita è la speranza di un prossimo decesso. Quel mix di nausea, mal di testa, debolezza e un migliaio di altri sintomi concomitanti che ci riducono a un essere meno evoluto delle creature gelatinose che per eoni hanno dominato gli oceani primordiali.
Una sindrome che ogni giorno affligge milioni di esseri, ridotti a uno stadio che ha ben poco di umano e che li porta a domandarsi se è mai possibile che in oltre 15.000 anni la razza umana non sia riuscita a individuare un rimedio efficace per quel mattino dopo.

A oggi non è chiaro il meccanismo biochimico d'azione del doposbornia, che sembra un complesso interagire di più fattori, legati (anche?) a come viene metabolizzato l´alcool che beviamo. Senza entrare nei particolari, diciamo che si generano nel nostro organismo composti come l´acetaldeide (infiammabile ed esplosivo), il malondialdeide (vedi questo pdf) e l´acido formico – tutte robette che, in linea di principio, uno non vorrebbe sapere di avere dentro.
Queste sostanze (e forse anche altre) incasinano il sistema nervoso, causano ipoglicemia, disidratano il corpo facendoci buttar fuori tanta di quell´acqua che l´organismo deve recuperarla dall´interno, causando addirittura un restringimento del cervello e di altri organi. Si generano i tremendi radicali liberi; e queste robacce attaccano il fegato

Il temibile dopo sbornia è una sindrome notissima ed ampiamente documentata su cui esistono però poche ricerche mediche serie. Anche perchè non è banale, dal punto di vista pratico ed etico, condurle. Non è infatti molto etico invitare nei propri centri generosi volontari pronti a ubriacarsi come maiali da laboratorio, per studiare gli effetti nelle ore seguenti (né etico, né particolarmente divertente, sopratutto per il fastidioso obbligo morale dei ricercatori di restare sobri e di non partecipare alla festa).

presa da un terribile "dopo sbornia" ho deciso di documentarmi......
lingua felpata, disidratazione, e una gran debolezza.......madoooooooooooo
non mi resta che fare un sonnellino nel prato del montagnone...
&.

2 commenti:

capitanmarce ha detto...

minchia abbetttty come te capisco....ora come ora non capisco un gazzo,neanche so quello che scrivo......doposbornia di merda,barbaccia lunga,capello trasandato,tutto storto nel letto!!!nooooonnn ci siamo

capitanmarce ha detto...

il consiglio non c'era.era proprio una fase di svarione grandissimo avuto ieri mattina davanti al pc!!!!!ora rileggo e mi spavento........

Veduta aerea dell"area comunemente detta del "Montagnone".

Veduta aerea dell"area comunemente detta del "Montagnone".
Le frecce VERDI indicano l'areale tipico della popolazione locale.