Prima da titolare per il difensore
L'infortunio di Nesta, ancora alle prese con un problema muscolare, e la squalifica di Materazzi, spalancano le porte della squadra titolare ad Andrea Barzagli. Toccherà al difensore del Palermo, già in campo contro l'Australia dopo il rosso a Materazzi, aiutare Fabio Cannavaro a fermare il pericolo pubblico numero 1 dell'Ucraina, l'ex milanista Andriy Shevchemko. "L'Ucraina non è solo Sheva" avverte il difensore.
La retroguardia azzurra perde i pezzi, ma Marcello Lippi può dormire lo stesso sonni tranquilli. Cambiano gli interpreti, ma la solidità difensiva rimane l'arma in più della nostra Nazionale, in attesa che l'attacco vada a segno con maggiore regolarità e frequenza. Autogollonzo di Zaccardo a parte, Gigi Buffon non ha mai raccolto la palla in fondo al sacco. Una fase difensiva quasi perfetta, anche in 10 contro l'Australia, imperniata sugli uomini Juve: Buffon, Zambrotta e l'immenso Cannavaro. Il capitano guida con sicurezza il reparto ed è in condizioni di forma smaglianti. Chiunque gli giochi al fianco (Nesta, Materazzi e Barzagli a turno), la sostanza non cambia: dal centro non si passa. Con queste premesse anche un fenomeno del calibro di Andriy Shevchenko fa meno paura. E' vero che l'Ucraina punta molto sul collettivo e può contare su altri giocatori di qualità come Rebrov e Milevskiy, ma l'ex milanista è il pericolo pubblico numero 1 e fermarlo vorrebbe dire azzerare o quasi il potenziale offensivo degli avversari. Cannavaro sarà coadiuvato da Andrea Barzagli, 9 presenze con la maglia azzurra, che sostituirà l'infortunato Nesta (si spera per le eventuali semifinali) e lo squalificato Materazzi. Il gioello del Palermo può mettersi nuovamente in mostra per la gioia del presidente Zamparini: già valutato 15 milioni di euro, il suo prezzo è destinato a salire.
Per il resto si va verso la conferma della formazione anti-Australia, con l'avvicendamento tra Totti e Del Piero: toccherà al giallorosso lanciare le punte Toni e Gilardino. Inzaghi e Iaquinta scalpitano, ma dovranno attendere pazientemente. A meno che Lippi non ci regali qualche altra sorpresa.
Un luogo sereno dove il tempo passa lento lontano dai rumori di città. Circondati di fiori profumati ed erbe colorate, con in testa nulla oltre ai colori dell'arcobaleno.
6/29/2006
6/25/2006
LE NOSTRE NEMICHE....
Un pò di cultura riguardo a colei che incredibilmente ogni anno che passa diventa più forte e resistente a qualsiasi tipo di difesa umana nei suo confronti....ormai tutti noi siamo UNTI E PUNTI, quindi non ci resta che utilizzare il nostro cervello e macchinosamente inventare altri sistemi per distruggerle....non temete ce la faremo!!!!
Le zanzare appartengono alla famiglia dei Culicidi, insetti caratterizzati da addome lungo e stretto e apparato boccale che forma un lungo rostro atto a pungere e succhiare.
Le uova vengono deposte nell’acqua; larve e ninfe sono acquatiche e si portano ogni tanto in superficie a respirare disponendosi in maniera diversa per le due sottofamiglie.
I maschi adulti si nutrono di succhi vegetali, mentre le femmine attaccano animali a sangue caldo (per lo sviluppo delle uova necessitano di sangue). Possono trasmettere gravi malattie (Anofele: nei climi caldi malaria, febbre gialla ecc .). Le zanzare presenti in Italia, appartengono a due sottofamiglie:
Anofelini (Anopheles)Culicini (Culex, Aedes, Mensonia e Theobaldia)
Gli appartenenti alle due sottofamiglie hanno modi diversi di posarsi sulla superficie e di respirare allo stadio larvale. Le femmine di zanzara vengono attirate prevalentemente dagli odori e dalla anidride carbonica emessa durante la respirazione.
Sono insetti piccoli, con dimorfismo sessuale: le femmine hanno antenne con peli radi, mentre i maschi hanno antenne fittamente piumate. Inoltre, la differenza che più ci riguarda, è legata al rostro pungente-succhiante delle femmine. Dopo lo sfarfallamento, possono allontanarsi fino a 5-6 chilometri. E’ utile distinguere i gruppi, perché così si identifica l’ambiente in cui vivono, prolificano e si determina la loro pericolosità (diversa a seconda del genere).Ci sono specie ubiquitarie e altre che vivono prevalentemente in ambienti determinati (ad es. Culex pipiens vive prevalentemente in zone abitate.
Le zanzare appartengono alla famiglia dei Culicidi, insetti caratterizzati da addome lungo e stretto e apparato boccale che forma un lungo rostro atto a pungere e succhiare.
Le uova vengono deposte nell’acqua; larve e ninfe sono acquatiche e si portano ogni tanto in superficie a respirare disponendosi in maniera diversa per le due sottofamiglie.
I maschi adulti si nutrono di succhi vegetali, mentre le femmine attaccano animali a sangue caldo (per lo sviluppo delle uova necessitano di sangue). Possono trasmettere gravi malattie (Anofele: nei climi caldi malaria, febbre gialla ecc .). Le zanzare presenti in Italia, appartengono a due sottofamiglie:
Anofelini (Anopheles)Culicini (Culex, Aedes, Mensonia e Theobaldia)
Gli appartenenti alle due sottofamiglie hanno modi diversi di posarsi sulla superficie e di respirare allo stadio larvale. Le femmine di zanzara vengono attirate prevalentemente dagli odori e dalla anidride carbonica emessa durante la respirazione.
Sono insetti piccoli, con dimorfismo sessuale: le femmine hanno antenne con peli radi, mentre i maschi hanno antenne fittamente piumate. Inoltre, la differenza che più ci riguarda, è legata al rostro pungente-succhiante delle femmine. Dopo lo sfarfallamento, possono allontanarsi fino a 5-6 chilometri. E’ utile distinguere i gruppi, perché così si identifica l’ambiente in cui vivono, prolificano e si determina la loro pericolosità (diversa a seconda del genere).Ci sono specie ubiquitarie e altre che vivono prevalentemente in ambienti determinati (ad es. Culex pipiens vive prevalentemente in zone abitate.
E bravo il sub-comandante Fausto.....pajac!!!!
La propone Bertinotti per i deputati
I deputati lavoreranno meno. Tre settimane al mese di attività, per essere liberi gli ultimi sette giorni. La proposta del Presidente della Camera Fausto Bertinotti verrà discussa nei prossimi giorni dai capigruppi parlamentari, ma l'assenso alla legge che sancirà il diritto al "mese corto" è quasi certo. Lo stesso Bertinotti , infatti, ne ha già discusso con i presidenti di commissione "registrando un sostanziale consenso".
Tre settimane di lavoro mensili, dunque, che per un deputato diventano dieci giorni su trenta, visto che l'attività di Montecitorio comincia il martedì e finisce il venerdì mattina. Un invito al riposo per i politici stressati? Niente di tutto questo. Le ferie obbligate sono già previste da un regolamento della Camera, che il leader di Rifondazione Comunista intende applicare per permettere agli eletti all'estero di rientrare nei propri collegi elettorali. Principio che già stava alla base del week end lungo di cui i parlamentari hanno sempre goduto, e che ora regolamenterà il diritto di tornare a casa anche per chi deve percorrere migliaia di chilometri.
Se Bertinotti parla di "sostanziale consenso" registrato nell'aula di Montecitorio, qualche mormorio di dissenso sembra trapelare tra le fila dell'opposizone, che giudica "un po' troppa" la riduzione dell'orario di lavoro. E non solo. Dalle pagine di Europa, arriva il timore che il "mese corto", come è stato definito dal presidente della commissione Affari Costituzionali Luciano Violante, possa essere percepito dagli elettori come un ulteriore privilegio concesso ai politici. Contro questo rischio, il quotidiano della Margherita oppone come garanzia l'autorevolezza del presidente Bertinotti, ma si lascia andare comunque ad una considerazione:"Forse, di questi tempi, l'idea che Montecitorio lavori solo tre settimane al mese, non sarà accolta tanto bene".
Quell'alleggerimento lavorativo che Bertinotti aveva cercato di concedere ai dipendenti, auspicando 35 ore a settimana, il presidente della Camera sta per ottenerlo per i suoi colleghi, ma con conseguenze molto più allettanti dal punto di vista economico. Lo stipendio mensile di un deputato è di 15.236 euro al mese che, per 14 giorni di lavoro mensili fanno 1.008 euro al giorno. Con la nuove ferie di una settimana, un deputato lavorerà solo dieci giorni e mezzo al mese, ma il suo stipendio rimarrà intatto. Risultato: il guadagno giornaliero salirà a 1.451 euro. Sette giorni di lavoro in meno, per recuperare, in proporzione, il 33% in più nello stipendio.
Profilo dei Reset
Da"esclusi di Sanremo"
I RESET sono un gruppo rock melodico dell’hinterland milanese. Il progetto nasce nel 1999 dall’ unione di Mattia Boschi ( voce, chitarra e violoncello ), Adriano Cavallini ( chitarra solista ), Andrea Fossella ( basso ) e Mattia Martini ( batteria ). Il gruppo cresce attraverso numerosi concerti nei più prestigiosi locali milanesi e della provincia ( Rolling Stones, Rainbow, Stone Henge, Transilvania Live, Holliwood, , Indian Saloon, Shooter’s, Vox ecc…) sviluppando il proprio repertorio originale sia in versione elettrica, che in versione acustica. Inoltre la band ha spesso l’occasione di proporsi anche come Coverband ( vedi repertorio allegato ) e come Tribute band (Red hot chili peppers e Pearl jam ) Nel 2000 i RESET partecipano a numerosi concorsi arrivando spesso alla fase finale ( Emergenza Rock, Musicando, Rock targato Italia ecc… ).Nel 2002 partecipano alle selezioni di Arezzo Wave e nel Novembre del 2003 vincono un Concorso promosso dalla città di Arese.Sempre nel 2003 partecipano al M.E.I. ( Meeting delle etichette indipendenti ) di Faenza esibendosi sia in versione acustica che elettrica.Nel 2002 il gruppo registra una demo composta da tre brani originali , mentre nel maggio del 2003 incide il suo primo disco, “ALIVE”, prodotto da Marco Pirazzoli per la TEMPIO Edizioni Musicali, presentato il 17 dicembre 2003 presso le Messaggerie Musicali di Milano. Oggi i RESET sono impegnati nella promozione del disco attraverso una serie di concerti nel Nord Italia.
Strip-tease nella casa di Lenin
Fa scandalo complesso dato in affitto
Per finanziare l'istituzione culturale, la direzione della casa-museo dove nacque Vladimir Lenin, a Ulyanovsk (700 chilometri a sud di Mosca), ne affitta le stanze per serate di spogliarelli e festini. L'iniziativa ha scatenato le ire dei comunisti che parlano di scandalo e chiedono un'adeguata punizione dei colpevoli.
Secondo quanto riporta il quotidiano russo "Izvestiya", da qualche tempo l'amministrazione della casa natale del leader della rivoluzione del 1917 hanno infatti inziato a cedere in affitto per delle serate l'intero complesso di ben 12mila metri quadrati.L'idea, secondo i responsabili del museo, costituisce l'unico modo per raccogliere fondi, necessari per garantire la sopravvivenza dell'istituzione culturale. Ma l'iniziativa è stata presa come un insulto, una profanazione, da parte di chi crede fermamente nell'ideologia leninista. "Le bisbocce nel Museo Lenin sono un oltraggio. Qualcosa che va oltre ogni soglia della decenza", ha sentenziato Alexander Kruglikov, presidente della sezione regionale del partito comunista russo, che ha contemporaneamente chiesto azioni immediate per punire i colpevoli. Lo scandalo rischia poi di mandare a gambe all'aria il progetto "Terra di Lenin" di un itinerario turisitico storico e culturale nella regione di Ulyanovsk per ripercorrere tutti i siti locali legati alla vita e all'attività politica del leader bolscevico. Nell'ambito di questo programma per lo sviluppo dell'industria turistica locale, il governatore della regione aveva inoltrato a Mosca una richiesta per la restituzione alla città natale della salma imbalsamata di Lenin, attualmente esposta nel mausoleo della Piazza Rossa. E quest'ultima vicenda potrebbe compromettere l'operazione. La città di Ulyanovsk è un grosso centro di 625mila abitanti, situato sulla sponda occidentale del bacino artificiale di Samara. Prima dell'epoca sovietica si chiamava Simbirsk, nome poi trasformato in Ulyanovsk dal cognome di Lenin, Ulyanov, il suo cittadino più illustre.
Svezia, trova pene nel ketchup
Donna stava cenando con la famiglia
Macabra scoperta per una casalinga scozzese all'ora di cena. La donna, Viktoria Ed, ha trovato un pene, probabilmente umano, in una confezione di ketchup mentre era a tavola con il marito e i due figli. La notizia è stata riferita dalla stampa locale. Il ketchup, fabbricato in Turchia dalla Godegaarden, è distribuito in tutta la Svezia dalla società Axfood.
Il negozio dove è stato acquistata la confezione di salsa ha tolto dal commercio l'intero stock. Intanto la polizia ha disposto una serie di analisi sullo strano "oggetto" per capire se effettivamente si tratta di un membro umano.
Macabra scoperta per una casalinga scozzese all'ora di cena. La donna, Viktoria Ed, ha trovato un pene, probabilmente umano, in una confezione di ketchup mentre era a tavola con il marito e i due figli. La notizia è stata riferita dalla stampa locale. Il ketchup, fabbricato in Turchia dalla Godegaarden, è distribuito in tutta la Svezia dalla società Axfood.
Il negozio dove è stato acquistata la confezione di salsa ha tolto dal commercio l'intero stock. Intanto la polizia ha disposto una serie di analisi sullo strano "oggetto" per capire se effettivamente si tratta di un membro umano.
Usa, uomo in erezione da 10 anni
Vinta causa per risarcimento danni
Si era fatto impiantare uno strumento in plastica nel pene per risolvere il suo problema di impotenza ma, per un malfunzionamento del meccanismo, vive da 10 anni con una costante erezione. Ora Charles Lennon, 68enne di Rhode Island, ha vinto in tribunale negli Usa il diritto a un risarcimento da 400 mila dollari da parte dell'assicurazione della società produttrice, nel frattempo andata in bancarotta.
Quello che era un sogno per Lennon si è trasformato in un incubo. Al momento dell'operazione il viagra non era ancora sul mercato (sarebbe arrivato soltanto due anni più tardi) e e così l'uomo si affidò al "Dura-Two", un meccanismo di plastica e acciaio che avrebbe dovuto aiutarlo nelle prestazioni sessuali. Ma da allora lo strumento gli ha provocato un'erezione permanente e, a causa di problemi medici, Lennon non può affrontare un nuovo intervento per rimuoverlo. Inutile dire che la situazione si è rivelata oltremodo imbarazzante: da anni Lennon è costretto a restare recluso nella sua abitazione e vive i rapporti interpersonali, in particolare con i nipotini, con grande disagio. Per non parlare poi dei forti dolori causati dal perenne stato di eccitazione. Ora potrà almeno consolarsi con il maxi risarcimento.
6/24/2006
6/20/2006
un saluto alle vecchie bigotte e alle caviglie coperte.
"Bocca di Rosa" by Fabrizio De Andre'
La chiamavano Bocca di rosa metteva l'amore, metteva l'amore la chiamavano Bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa.
Appena scesa alla stazione del paesino di Sant'Ilario tutti s'accorsero con uno sguardo che non si trattava di un missionario.
C'è chi l'amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione Bocca di rosa nè l'uno nè l'altro lei lo faceva per passione.
Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie senza indagare se il concupito ha il cuore libero oppure ha moglie.
E fu cosi che da un giorno all'altro Bocca di rosa si tirò addosso l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso.
Ma le comari di un paesino non brillano certo in iniziativa le contromisure fino a quel punto si limitavano all'invettiva.
Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.
Cosi una vecchia mai stata moglie senza mai figli, senza più voglie si prese la briga e di certo il gusto di dare a tutte il consiglio giusto.
E rivolgendosi alle cornute le apostrofò con parole argute: "il furto d'amore sarà punito", disse, "dall'ordine costituito".
E quelle andarono dal commissario e dissero, senza parafrasare: "quella schifosa ha già troppi clienti più di un consorzio alimentare".
Ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi, con i pennacchi ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi.
Spesso gli sbirri e i Carabinieri al proprio dovere vengono meno ma non quando sono in alta uniforme e l'accompagnarono al primo treno.
Alla stazione c'erano tutti dal commissario al sagrestano alla stazione c'erano tutti con gli occhi rossi e il cappello in mano.
A salutare chi per un poco senza pretese, senza pretese a salutare chi per un poco portò l'amore nel paese.
C'era un cartello giallo con una scritta nera diceva: "Addio Bocca di rosa con te se ne parte la primavera".
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'alto scocca vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva molta più gente di quando partiva chi gli manda un bacio, chi getta un fiore chi si prenota per due ore.
Persino il parroco che non disprezza tra un Miserere e un'estrema unzione il bene effimero della bellezza la vuole accanto in processione.
E con la Vergine in prima fila e Bocca di rosa poco lontano si porta a spasso per il paese l'amore sacro e l'amor profano.
La chiamavano Bocca di rosa metteva l'amore, metteva l'amore la chiamavano Bocca di rosa metteva l'amore sopra ogni cosa.
Appena scesa alla stazione del paesino di Sant'Ilario tutti s'accorsero con uno sguardo che non si trattava di un missionario.
C'è chi l'amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione Bocca di rosa nè l'uno nè l'altro lei lo faceva per passione.
Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie senza indagare se il concupito ha il cuore libero oppure ha moglie.
E fu cosi che da un giorno all'altro Bocca di rosa si tirò addosso l'ira funesta delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso.
Ma le comari di un paesino non brillano certo in iniziativa le contromisure fino a quel punto si limitavano all'invettiva.
Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.
Cosi una vecchia mai stata moglie senza mai figli, senza più voglie si prese la briga e di certo il gusto di dare a tutte il consiglio giusto.
E rivolgendosi alle cornute le apostrofò con parole argute: "il furto d'amore sarà punito", disse, "dall'ordine costituito".
E quelle andarono dal commissario e dissero, senza parafrasare: "quella schifosa ha già troppi clienti più di un consorzio alimentare".
Ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi, con i pennacchi ed arrivarono quattro gendarmi con i pennacchi e con le armi.
Spesso gli sbirri e i Carabinieri al proprio dovere vengono meno ma non quando sono in alta uniforme e l'accompagnarono al primo treno.
Alla stazione c'erano tutti dal commissario al sagrestano alla stazione c'erano tutti con gli occhi rossi e il cappello in mano.
A salutare chi per un poco senza pretese, senza pretese a salutare chi per un poco portò l'amore nel paese.
C'era un cartello giallo con una scritta nera diceva: "Addio Bocca di rosa con te se ne parte la primavera".
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'alto scocca vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva molta più gente di quando partiva chi gli manda un bacio, chi getta un fiore chi si prenota per due ore.
Persino il parroco che non disprezza tra un Miserere e un'estrema unzione il bene effimero della bellezza la vuole accanto in processione.
E con la Vergine in prima fila e Bocca di rosa poco lontano si porta a spasso per il paese l'amore sacro e l'amor profano.
6/17/2006
Le stragi di Gaza
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1229¶metro=%20esteri
Haitham Gali, un anno, ucciso sulla spiaggia di Gaza dal raid degli eroici soldati israeliani
Da leggere assolutamente!!!!!!!!!
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1232¶metro=esteri
Uno tra i tanti ragazzi palestinesi dopo un'attentato israeliano in Gaza: il massascro continua.
6/15/2006
6/06/2006
Nestor Kirchner e Ugo Chavez, un cattivo esempio per i governi dell'America Latina
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1209¶metro=economia
URANIO IMPOVERITO: NUOVI STUDI ACCUSANO IL MICIDIALE METALLO CONTENUTO NEI PROIETTILI MENTRE L'US ARMY NE HA APPENA ORDINATI PER 38 MILIONI DI DOLLARI
Autore: Claudio GalloFonte: La StampaLa paura soffia nel vento
Secondo due scienziati microparticelle sono volate dall'Iraq a Londra: il governo li ha subito smentiti.In questa storia è onesto vendere due notizie al prezzo di una, anche se sarà evidente che non potranno essere vere tutte e due: è l'unico modo per entrare nella nebulosa dell'uranio impoverito che continua a uccidere silenziosamente i reduci dalla ultime guerre americane e della Nato così come i civili nelle zone colpite, che fa nascere mostri raccapriccianti come extraterrestri, che sotto forma di pulviscolo bussa in Europa a esigere il suo prezzo di morte. E' l'unico modo per entrare in una nebulosa dove legioni di siti web e studiosi lunatici lanciano allarmi ingiustificati. Perché il Dipartimento di Stato, la Nato, l'Onu e l'Oms hanno prodotto i loro rapporti: non c'è nessun pericolo, non esiste nessuna sindrome del Golfo, a malapena esiste l'uranio impoverito, usato in alcuni tipi di bombe, nei proiettili anticarro, nelle barre stabilizzatrici dei missili Tomahawk. La notizia è vecchia, orribilmente vecchia e proprio per questo nuova: perdura irrisolta, orribile e scandalosa, senza fretta come si conviene a un metallo che cede la sua radioattività nel giro di miliardi anni.
''Quando tornai a Bassora - racconta Robert Fisk dell'Independent - trovai molta gente malata di cancro. Nascevano bambini senza braccia, senza naso, senza occhi. I neonati soffrivano di emorragie interne o sviluppavano grotteschi tumori''. Il reportage dall'Iraq è del gennaio 2001, Bush padre aveva appena fatto la sua parte, doveva ancora passare il timone al figlio per la seconda guerra del Golfo. Roba vecchia. Non ci sono sufficienti dati statistici dicono tutt'ora i ministeri della guerra, cinque anni dopo. E siccome la vita continua, L'UsArmy ha ordinato 4 mesi fa a un'azienda della West Virginia 38 milioni di dollari di munizioni all'uranio impoverito, portando l'ordine totale nell'anno fiscale 2006 a 77 milioni.
Ma perché l'uranio impoverito? Perché nella civiltà del mercato la sua coppia di 'E' mette KO tutte le obiezioni come il micidiale 'uno-due' di un Tyson: economico&efficace. Tratto per lo più dalla barre usate come combustibile nelle turbine nucleari perde durante l'estrazione una parte di radioattività, è un sottoprodotto, una materia comparativamente poco costosa. Le sue proprietà fisiche conferiscono ai proiettili una straordinaria capacità di penetrazione: perfora la corazza di un tank come il burro e nel tragitto si frammenta e s'incendia facendo esplodere munizioni e carburante. La rivista militare 'Jane's' spiega che dentro un carro colpito ''si sviluppa la temperatura di 10 mila gradi centigradi'' (altre stime dicono da 3 a 6 mila).
La sua notevole densità lo rende poi adatto a impieghi civili. E' usato ad esempio sui Boeing 747 e nel telaio degli yacht. Si trova negli arsenali di Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Russia, Grecia, Turchia, Israele, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Kuwait, Pakistan, Thailandia, Iraq, Taiwan e Italia. Nonostante il suo tasso di radioattività sia basso, il metallo è pericoloso. Ma la minaccia maggiore è dovuta alle micropolveri che si generano nell'impatto del proiettile, un pulviscolo formato di particelle metalliche volatili, più piccole di un batterio. L'esercito italiano ha avuto la sua sindrome dei Balcani con un numero insolitamente alto di soldati che si ammalavano di linfoma di Hodgkin.
La commissione parlamentare che doveva indagare cominciò con una serie di svarioni statistici che in un primo tempo portò alla conclusione che il numero dei malati era nella media e dunque il caso non esisteva. Nel maggio dello scorso anno il ministro della Difesa Martino ha assicurato in parlamento che l'uso del metallo radioattivo non com porta alcun danno per la salute. Documenti di servizio della Kfor (la forza multinazionale in Bosnia di cui faceva parte anhe l'Italia) del 1999 prescrivono l'uso di protezioni se si opera 'entro 500 metri' da un mezzo colpito da proiettili all'uranio, per non correre rischi mortali.
Come l'innocuità del metallo sostenuta dal ministero e queste norme concordino, è un mistero disperante. Da noi le misure di sicurezza furono comunque adottate con inspiegabile ritardo. Dice Falco Accame, ex parlamentare, presidente dell'Associazione delle vittime militari (Anavafaf) che da anni conduce una tenace battaglia perché i famigliari dei morti e i malati siano risarciti: ''Il rischio era stato comunicato dalla Nato all'Italia fin dal 1994 ma il nostro esercito adottò norme di prevenzione soltanto a fine '99. I soldati americani si proteggevano già con le tute in Somalia, nel 1993, mentre i nostri giravano coi calzoni corti''.
Per raccontare anni di trascuratezze, cinismo e miopia, Accame ha appena dato alle stampe un libro intervista a cur a di Giulia di Pietro: 'Uranio impoverito: la verità', (Edizioni Malatempora). Il medico tedesco Siegwart-Horst Günther e Tedd Weyman dell'associazione canadese Umrc (Uraniuam Medical Research Center) hanno viaggiato in Iraq subito dopo l'attacco Usa 'Shock and Awe', nel 2003: dal loro pellegrinaggio nell'orrore è uscito nel 2005 il film 'Il dottore, l'Uranio impoverito e i bambini morenti' (si trova su traprockpeace.org). Mentre Weyman registrava livelli insolitamente alti di isotopi radioattivi artificiali (dunque non di origine naturale), Guenther osservava all'ospedale di Bassora un tasso di tumori dieci volte superiori alla norma e casi di deformità congenita venti volte più alta.
Le persone impressionabili farebbero bene a non vedere le foto di quei bambini che girano sul web: un'umanità sfigurata, prigioniera di una materia impazzita, figure atroci di un bestiario insensato. Sul sitodell'Organizzazione mondiale della Sanità si dice che ''nessun effetto sulla riproduzione e sullo sviluppo è stato segnalato negli umani''. La relazione è del 2003. Uno studio del 2005 pubblicato sulla rivista scientifica online 'Enviromental Health', condotto da Rita Hindin dell'Università del Massachusetts conclude che 'studi sugli animali supportano che l'uranio impoverito sia teratogeno' (provochi cioè deformità nei nascituri), tuttavia come ciò accada non è ancora chiaro.
Diane Stearns, biochimica dell'Università dell'Arizona Settentrionale in uno studio pubblicato quest'anno sulla rivista 'Mutagenesis and Molecular Carcinogenesis' ha concluso che l'uranio danneggia il Dna a prescindere dalla sua radioattività: il metallo si lega al Dna e la cellula prende a mutare provocando errori a valanga nella produzione delle proteine. Questo è importante perché quasi tutti i discorsi in difesa dell'innocuità dell'uranio impoverito prendono in considerazione l'aspetto radioattivo soltanto.
D'altra parte lo scienziato britannico Keith Baverstock, esperto di protezione dalle radiazioni lo aveva già detto. In una relazione all'Europarlamento lo scorso anno, Bavenstock ha spiegato che ''le particelle inalate di ossido di uranio impoverito possono penetrare a fondo nei polmoni provocando non solo un rischio di intossicazione da radiazione ma anche una tossicità chimica a livello genetico''. E' come il confondersi di due canzoni di Bob Dylan nella testa di un folle: la dura pioggia (it's a hard rain) che negli Anni '60 si riferiva alle radiazioni del fungo nucleare, soffia oggi nel vento, (blowing in the wind).
A farsi convincere infatti l'incubo diventa sempre più spaventoso. Lo scorso febbraio il domenicale del Times ha raccontato che due scienziati inglesi Chris Busby and Saoirse Morgan hanno rivelato come subito dopo l'attacco 'Schock and Awe' nel Golfo, la quantità di uranio nell'aria intorno a Londra sia quadruplicata. Secondo loro significa che un potenziale assassino, l'ossido di uranio impoverito, è volato dall'Iraq ai filtri dell'impianto atomico di Aldermaston nel Berk shire. ''Questi dati dimostrano - ha detto Busby - che invece di restare vicino all'obiettivo colpito, le armi all'uranio impoverito contaminano sia la popolazione locale che quelle lontano centinaia di migliaia di chilometri''.
Il ministero della Difesa britannico ha subito liquidato come 'impraticabile' l'ipotesi. Gli indizi si moltiplicano ogni giorno più schiaccianti ma il serial killer non è ancora incastrato, gli innocentisti sono molti, potenti e dispongono di qualche innegabile argomento: certo il principio di precauzione dovrebbe sconsigliare l'uso dell'uranio impoverito finché non sia stata fatta chiarezza. Ma tutto questo suona ridicolmente astratto alle orecchie del Moloch industrial-militare. Dopotutto la morte fa parte del suo business.
A Bratunac, la città della leucemiadi Giuseppe Zaccaria [05-06-2006]Fonte: La Stampa [scheda fonte]
IN BOSNIA, DOPO LA GUERRA, CONTINUAVA UNA STRAGE SILENZIOSA A CUIDAVANO UN NOME: URANIO
Nell'autunno del '96, quattro anni dopo gli accordi di Dayton, mi accadde di ritornare in una cittadina di Bosnia piuttosto lontana ai percorsi abituali. Si chiama Bratunac, sorge a ridosso del fiume Drina, è una zona abitata quasi interamente da serbi, durante la guerra quattromila case su cinquemila vennero distrutte ma in qualche modo lì il dopoguerra si mostrava perfino peggiore degli anni di sangue.
Bratunac è la città dei leucemici, dei cancerosi, dei linfomi di Hodgkin, dei feti malformati: nella voce popolare, la città dell'uranio.Trascorrono gli anni e nessuno è ancora in grado di fornire cifre precise sui morti del dopoguerra in parte perché molti vanno a farsi curare a Belgrado ma anche perché il governo bosniaco tende a non enfatizzare il problema per via delle ottime relazioni con gli Stati Uniti e i Paesi dellaNato. Peraltro Bratunac non è la sola città funestata da questa sciagura: molti anni dopo in Serbia i bombardamenti compiuti dalla Nato in nome del Kosovo si accanirono particolarmente su una cittadina che è ad appena sessanta chilometri da Belgrado, sede di grandi impianti chimici.
Quel luogo si chiama Pancevo e lì i casi di tumore sono aumentati di oltre il trecento per cento ed è molto raro che una gravidanza si concluda felicemente. Gli specialisti ammettono che sì, ordigni all'uranio impoverito sono stati usati in grande copia nei bombardamenti del petrolchimico ma aggiungono che poi incendi e fumi hanno liberato una tale quantità di sostanze dannose da rendere impossibile adesso individuare il vero fattore di rischio. Un po' come consigliare a chi ha bevuto arsenico di ingurgitare un cocktail di veleni assortiti tanto per confondere le tracce.
Da tempo se accade di chiedere notizie di gente conosciuta in tempo di guerra si sentono emergere storie terribili di malattie e sofferenze prolungate, e dunque nonostante le relazioni di commissioni mediche especialisti di ogni nazionalità ho maturato la convinzione che l'uranio impoverito stia seminando morte nell'unica zona d'Europa in cui è stato impiegato in grandi quantità.Oramai anche le nostre forze armate cominciano a fare i conti con tutto questo. La faccenda è delicatissima, anche perché può mettere in moto un vertiginoso giro di risarcimenti, ma è ormai assodato che sono almeno trecento i casi di militari italiani affetti da strane sindromi dopo missioni all'estero. La stragrande maggioranza dei casi si riferisce a periodi trascorsi in Bosnia anche se già si contano una quindicina di casi collegati all'Iraq e alla missione 'Antica Babilonia'.I comitati di sostegno alle famiglie dei militari segnalano fra le altre cose un incredibile incremento di aborti spontanei fra le mogli dei soldati. Sintomi e conseguenze paiono identici a quelli descritti nei Balcani. Sembra giunto il momento di affrontare il problema in termini più seri.
Autore: Claudio GalloFonte: La StampaLa paura soffia nel vento
Secondo due scienziati microparticelle sono volate dall'Iraq a Londra: il governo li ha subito smentiti.In questa storia è onesto vendere due notizie al prezzo di una, anche se sarà evidente che non potranno essere vere tutte e due: è l'unico modo per entrare nella nebulosa dell'uranio impoverito che continua a uccidere silenziosamente i reduci dalla ultime guerre americane e della Nato così come i civili nelle zone colpite, che fa nascere mostri raccapriccianti come extraterrestri, che sotto forma di pulviscolo bussa in Europa a esigere il suo prezzo di morte. E' l'unico modo per entrare in una nebulosa dove legioni di siti web e studiosi lunatici lanciano allarmi ingiustificati. Perché il Dipartimento di Stato, la Nato, l'Onu e l'Oms hanno prodotto i loro rapporti: non c'è nessun pericolo, non esiste nessuna sindrome del Golfo, a malapena esiste l'uranio impoverito, usato in alcuni tipi di bombe, nei proiettili anticarro, nelle barre stabilizzatrici dei missili Tomahawk. La notizia è vecchia, orribilmente vecchia e proprio per questo nuova: perdura irrisolta, orribile e scandalosa, senza fretta come si conviene a un metallo che cede la sua radioattività nel giro di miliardi anni.
''Quando tornai a Bassora - racconta Robert Fisk dell'Independent - trovai molta gente malata di cancro. Nascevano bambini senza braccia, senza naso, senza occhi. I neonati soffrivano di emorragie interne o sviluppavano grotteschi tumori''. Il reportage dall'Iraq è del gennaio 2001, Bush padre aveva appena fatto la sua parte, doveva ancora passare il timone al figlio per la seconda guerra del Golfo. Roba vecchia. Non ci sono sufficienti dati statistici dicono tutt'ora i ministeri della guerra, cinque anni dopo. E siccome la vita continua, L'UsArmy ha ordinato 4 mesi fa a un'azienda della West Virginia 38 milioni di dollari di munizioni all'uranio impoverito, portando l'ordine totale nell'anno fiscale 2006 a 77 milioni.
Ma perché l'uranio impoverito? Perché nella civiltà del mercato la sua coppia di 'E' mette KO tutte le obiezioni come il micidiale 'uno-due' di un Tyson: economico&efficace. Tratto per lo più dalla barre usate come combustibile nelle turbine nucleari perde durante l'estrazione una parte di radioattività, è un sottoprodotto, una materia comparativamente poco costosa. Le sue proprietà fisiche conferiscono ai proiettili una straordinaria capacità di penetrazione: perfora la corazza di un tank come il burro e nel tragitto si frammenta e s'incendia facendo esplodere munizioni e carburante. La rivista militare 'Jane's' spiega che dentro un carro colpito ''si sviluppa la temperatura di 10 mila gradi centigradi'' (altre stime dicono da 3 a 6 mila).
La sua notevole densità lo rende poi adatto a impieghi civili. E' usato ad esempio sui Boeing 747 e nel telaio degli yacht. Si trova negli arsenali di Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Russia, Grecia, Turchia, Israele, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Kuwait, Pakistan, Thailandia, Iraq, Taiwan e Italia. Nonostante il suo tasso di radioattività sia basso, il metallo è pericoloso. Ma la minaccia maggiore è dovuta alle micropolveri che si generano nell'impatto del proiettile, un pulviscolo formato di particelle metalliche volatili, più piccole di un batterio. L'esercito italiano ha avuto la sua sindrome dei Balcani con un numero insolitamente alto di soldati che si ammalavano di linfoma di Hodgkin.
La commissione parlamentare che doveva indagare cominciò con una serie di svarioni statistici che in un primo tempo portò alla conclusione che il numero dei malati era nella media e dunque il caso non esisteva. Nel maggio dello scorso anno il ministro della Difesa Martino ha assicurato in parlamento che l'uso del metallo radioattivo non com porta alcun danno per la salute. Documenti di servizio della Kfor (la forza multinazionale in Bosnia di cui faceva parte anhe l'Italia) del 1999 prescrivono l'uso di protezioni se si opera 'entro 500 metri' da un mezzo colpito da proiettili all'uranio, per non correre rischi mortali.
Come l'innocuità del metallo sostenuta dal ministero e queste norme concordino, è un mistero disperante. Da noi le misure di sicurezza furono comunque adottate con inspiegabile ritardo. Dice Falco Accame, ex parlamentare, presidente dell'Associazione delle vittime militari (Anavafaf) che da anni conduce una tenace battaglia perché i famigliari dei morti e i malati siano risarciti: ''Il rischio era stato comunicato dalla Nato all'Italia fin dal 1994 ma il nostro esercito adottò norme di prevenzione soltanto a fine '99. I soldati americani si proteggevano già con le tute in Somalia, nel 1993, mentre i nostri giravano coi calzoni corti''.
Per raccontare anni di trascuratezze, cinismo e miopia, Accame ha appena dato alle stampe un libro intervista a cur a di Giulia di Pietro: 'Uranio impoverito: la verità', (Edizioni Malatempora). Il medico tedesco Siegwart-Horst Günther e Tedd Weyman dell'associazione canadese Umrc (Uraniuam Medical Research Center) hanno viaggiato in Iraq subito dopo l'attacco Usa 'Shock and Awe', nel 2003: dal loro pellegrinaggio nell'orrore è uscito nel 2005 il film 'Il dottore, l'Uranio impoverito e i bambini morenti' (si trova su traprockpeace.org). Mentre Weyman registrava livelli insolitamente alti di isotopi radioattivi artificiali (dunque non di origine naturale), Guenther osservava all'ospedale di Bassora un tasso di tumori dieci volte superiori alla norma e casi di deformità congenita venti volte più alta.
Le persone impressionabili farebbero bene a non vedere le foto di quei bambini che girano sul web: un'umanità sfigurata, prigioniera di una materia impazzita, figure atroci di un bestiario insensato. Sul sitodell'Organizzazione mondiale della Sanità si dice che ''nessun effetto sulla riproduzione e sullo sviluppo è stato segnalato negli umani''. La relazione è del 2003. Uno studio del 2005 pubblicato sulla rivista scientifica online 'Enviromental Health', condotto da Rita Hindin dell'Università del Massachusetts conclude che 'studi sugli animali supportano che l'uranio impoverito sia teratogeno' (provochi cioè deformità nei nascituri), tuttavia come ciò accada non è ancora chiaro.
Diane Stearns, biochimica dell'Università dell'Arizona Settentrionale in uno studio pubblicato quest'anno sulla rivista 'Mutagenesis and Molecular Carcinogenesis' ha concluso che l'uranio danneggia il Dna a prescindere dalla sua radioattività: il metallo si lega al Dna e la cellula prende a mutare provocando errori a valanga nella produzione delle proteine. Questo è importante perché quasi tutti i discorsi in difesa dell'innocuità dell'uranio impoverito prendono in considerazione l'aspetto radioattivo soltanto.
D'altra parte lo scienziato britannico Keith Baverstock, esperto di protezione dalle radiazioni lo aveva già detto. In una relazione all'Europarlamento lo scorso anno, Bavenstock ha spiegato che ''le particelle inalate di ossido di uranio impoverito possono penetrare a fondo nei polmoni provocando non solo un rischio di intossicazione da radiazione ma anche una tossicità chimica a livello genetico''. E' come il confondersi di due canzoni di Bob Dylan nella testa di un folle: la dura pioggia (it's a hard rain) che negli Anni '60 si riferiva alle radiazioni del fungo nucleare, soffia oggi nel vento, (blowing in the wind).
A farsi convincere infatti l'incubo diventa sempre più spaventoso. Lo scorso febbraio il domenicale del Times ha raccontato che due scienziati inglesi Chris Busby and Saoirse Morgan hanno rivelato come subito dopo l'attacco 'Schock and Awe' nel Golfo, la quantità di uranio nell'aria intorno a Londra sia quadruplicata. Secondo loro significa che un potenziale assassino, l'ossido di uranio impoverito, è volato dall'Iraq ai filtri dell'impianto atomico di Aldermaston nel Berk shire. ''Questi dati dimostrano - ha detto Busby - che invece di restare vicino all'obiettivo colpito, le armi all'uranio impoverito contaminano sia la popolazione locale che quelle lontano centinaia di migliaia di chilometri''.
Il ministero della Difesa britannico ha subito liquidato come 'impraticabile' l'ipotesi. Gli indizi si moltiplicano ogni giorno più schiaccianti ma il serial killer non è ancora incastrato, gli innocentisti sono molti, potenti e dispongono di qualche innegabile argomento: certo il principio di precauzione dovrebbe sconsigliare l'uso dell'uranio impoverito finché non sia stata fatta chiarezza. Ma tutto questo suona ridicolmente astratto alle orecchie del Moloch industrial-militare. Dopotutto la morte fa parte del suo business.
A Bratunac, la città della leucemiadi Giuseppe Zaccaria [05-06-2006]Fonte: La Stampa [scheda fonte]
IN BOSNIA, DOPO LA GUERRA, CONTINUAVA UNA STRAGE SILENZIOSA A CUIDAVANO UN NOME: URANIO
Nell'autunno del '96, quattro anni dopo gli accordi di Dayton, mi accadde di ritornare in una cittadina di Bosnia piuttosto lontana ai percorsi abituali. Si chiama Bratunac, sorge a ridosso del fiume Drina, è una zona abitata quasi interamente da serbi, durante la guerra quattromila case su cinquemila vennero distrutte ma in qualche modo lì il dopoguerra si mostrava perfino peggiore degli anni di sangue.
Bratunac è la città dei leucemici, dei cancerosi, dei linfomi di Hodgkin, dei feti malformati: nella voce popolare, la città dell'uranio.Trascorrono gli anni e nessuno è ancora in grado di fornire cifre precise sui morti del dopoguerra in parte perché molti vanno a farsi curare a Belgrado ma anche perché il governo bosniaco tende a non enfatizzare il problema per via delle ottime relazioni con gli Stati Uniti e i Paesi dellaNato. Peraltro Bratunac non è la sola città funestata da questa sciagura: molti anni dopo in Serbia i bombardamenti compiuti dalla Nato in nome del Kosovo si accanirono particolarmente su una cittadina che è ad appena sessanta chilometri da Belgrado, sede di grandi impianti chimici.
Quel luogo si chiama Pancevo e lì i casi di tumore sono aumentati di oltre il trecento per cento ed è molto raro che una gravidanza si concluda felicemente. Gli specialisti ammettono che sì, ordigni all'uranio impoverito sono stati usati in grande copia nei bombardamenti del petrolchimico ma aggiungono che poi incendi e fumi hanno liberato una tale quantità di sostanze dannose da rendere impossibile adesso individuare il vero fattore di rischio. Un po' come consigliare a chi ha bevuto arsenico di ingurgitare un cocktail di veleni assortiti tanto per confondere le tracce.
Da tempo se accade di chiedere notizie di gente conosciuta in tempo di guerra si sentono emergere storie terribili di malattie e sofferenze prolungate, e dunque nonostante le relazioni di commissioni mediche especialisti di ogni nazionalità ho maturato la convinzione che l'uranio impoverito stia seminando morte nell'unica zona d'Europa in cui è stato impiegato in grandi quantità.Oramai anche le nostre forze armate cominciano a fare i conti con tutto questo. La faccenda è delicatissima, anche perché può mettere in moto un vertiginoso giro di risarcimenti, ma è ormai assodato che sono almeno trecento i casi di militari italiani affetti da strane sindromi dopo missioni all'estero. La stragrande maggioranza dei casi si riferisce a periodi trascorsi in Bosnia anche se già si contano una quindicina di casi collegati all'Iraq e alla missione 'Antica Babilonia'.I comitati di sostegno alle famiglie dei militari segnalano fra le altre cose un incredibile incremento di aborti spontanei fra le mogli dei soldati. Sintomi e conseguenze paiono identici a quelli descritti nei Balcani. Sembra giunto il momento di affrontare il problema in termini più seri.
Ah, ah, ah!!
"Si avvisa che gli alunni della 2A passano tra di loro uno strano sacchettino trasparente contenente catarro".
"Il solito ignoto durante la lezione scorreggia".
"Durante l'ora di sostituzione l'allievo E.D. è sorpreso ad orinare nelcestino dei rifiuti. Obietta che i gabinetti sono fuori uso, cosa che non risulta alla verifica del docente".
"G**** nn è in grado di parlare con tono di voce umano, ma urla continuamente come le scimmie del Burundi".
"Desidero comunicare che durante l'ora del compito in classe vostro figlio è rimasto coi glutei fuori dai pantaloni" .
"Gli alunni Gamba, Molteni e della Giacoma fanno gare di resistenza cronometrando chi tiene per più tempo il compasso nelle mutande".
"L'alunno C. offende l'alunno L. asserendo che puzza di wurstel".
"L'alunno M.S. ritrova il suo zaino smarrito, con tutto il suo contenuto, attaccato al soffitto dell'aula con del nastro bi-adesivo, solo quando proferisce una pesante bestemmia, alzando gli occhi al cielo".
"L'alunno A.****** si rifiuta di darmi il diario dicendo che l'ha venduto per portare il pane a casa".
"Il bagno del secondo piano assomiglia ad una comune dove lo spinello e il vino rosso sono all'ordine del giorno.Urgono decisi provvedimenti".
"Colombo da buon piccione becca i biscotti".
"Nonostante i continui richiami, gli allievi Coppola, Barbato e Fornasari gettano dalla finestra oggetti di vario genere ( Zaini, Astucci, Sedie... ). Alla richiesta del professore M.R. del perchè di questo gesto il gruppo risponde - Zitto..o ti lanciamo con tutta la sedia.- ( Vorrei far notare che siamo al terzo piano ). Chiedo urgentemente dei provvedimenti disciplinari."
"L'alunna Di Paolo, dietro richiesta di consegna di un foglio su cui scriveva durante l'ora di lezione, piuttosto che consegnarlo all'insegnante, lo MANGIA. Invitata anche dal Preside a sputarlo, si rifiuta e lo ingoia (dopo lunga masticazione)".
"L'alunno G****** si fa uno spinello in classe e a al mio ordine di andare in presidenza mi risponde chiedendomi se voglio fumare con lui".
"La classe con cori popolari insulta il bidello gigi che per vendetta li rincorre per il corridoio urlando e agitando (in maniera pericolosa) la scopa".
Se volete leggerne altre: http://www.notadisciplinare.it/
"Il solito ignoto durante la lezione scorreggia".
"Durante l'ora di sostituzione l'allievo E.D. è sorpreso ad orinare nelcestino dei rifiuti. Obietta che i gabinetti sono fuori uso, cosa che non risulta alla verifica del docente".
"G**** nn è in grado di parlare con tono di voce umano, ma urla continuamente come le scimmie del Burundi".
"Desidero comunicare che durante l'ora del compito in classe vostro figlio è rimasto coi glutei fuori dai pantaloni" .
"Gli alunni Gamba, Molteni e della Giacoma fanno gare di resistenza cronometrando chi tiene per più tempo il compasso nelle mutande".
"L'alunno C. offende l'alunno L. asserendo che puzza di wurstel".
"L'alunno M.S. ritrova il suo zaino smarrito, con tutto il suo contenuto, attaccato al soffitto dell'aula con del nastro bi-adesivo, solo quando proferisce una pesante bestemmia, alzando gli occhi al cielo".
"L'alunno A.****** si rifiuta di darmi il diario dicendo che l'ha venduto per portare il pane a casa".
"Il bagno del secondo piano assomiglia ad una comune dove lo spinello e il vino rosso sono all'ordine del giorno.Urgono decisi provvedimenti".
"Colombo da buon piccione becca i biscotti".
"Nonostante i continui richiami, gli allievi Coppola, Barbato e Fornasari gettano dalla finestra oggetti di vario genere ( Zaini, Astucci, Sedie... ). Alla richiesta del professore M.R. del perchè di questo gesto il gruppo risponde - Zitto..o ti lanciamo con tutta la sedia.- ( Vorrei far notare che siamo al terzo piano ). Chiedo urgentemente dei provvedimenti disciplinari."
"L'alunna Di Paolo, dietro richiesta di consegna di un foglio su cui scriveva durante l'ora di lezione, piuttosto che consegnarlo all'insegnante, lo MANGIA. Invitata anche dal Preside a sputarlo, si rifiuta e lo ingoia (dopo lunga masticazione)".
"L'alunno G****** si fa uno spinello in classe e a al mio ordine di andare in presidenza mi risponde chiedendomi se voglio fumare con lui".
"La classe con cori popolari insulta il bidello gigi che per vendetta li rincorre per il corridoio urlando e agitando (in maniera pericolosa) la scopa".
Se volete leggerne altre: http://www.notadisciplinare.it/
6/04/2006
6/03/2006
Tra l’altro, recenti prospezioni hanno rivelato che sotto le acque del Mediterraneo antistanti la Palestina si trovano riserve di gas per almeno 100 miliardi di metri cubi.Il 60 % di questo prodotto dovrebbe spettare alla Palestina, ma sicuramente non le sarà concesso, perché si fa governare dai terroristi di Hamas.
Israele infatti ha già assicurato che «la quasi totalità» di quel gas dovrà servire al mercato interno israeliano, che entro il 2015 avrà bisogno di almeno 12 miliardi di metri cubi all’anno.Solo «una piccola parte, 0,5 miliardi di metri cubi l’anno, saranno riservati ad una centrale elettrica da costruire a Gaza» (3).Semprechè ci siano ancora dei palestinesi vivi nel 2015.
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