Un luogo sereno dove il tempo passa lento lontano dai rumori di città. Circondati di fiori profumati ed erbe colorate, con in testa nulla oltre ai colori dell'arcobaleno.
3/30/2007
3/29/2007
3/27/2007
3/26/2007
A Las Vegas gli Oscar del porno
Jessica Drake è la miglior attrice
Miglior attore e miglior attrice. Porno. Mentre Hollywood insegue i Golden Globe, a Las Vegas, nel corso della 24esima edizione degli AVN Awards ( premi per "soli adulti"), sono stati assegnati gli Oscar del porno che hanno premiato i più talentuosi protagonisti di un'industria che incassa circa 13 miliardi di dollari l'anno. A vincere il titolo di miglior attrice è stata la co-presentarice della serata Jessica Drake.
La città del peccato è diventata per qualche giorno il tempio del silicone e dell'hard-core. Gli Avn Awards sono infatti i premi più prestigiosi e ambiti nel mondo del cinema a luci rosse e nessun professionista serio se li perderebbe. Ogni anno assegnano, proprio come avviene per gli Oscar veri e propri, il titolo per il miglior film per soli adulti, la miglior attrice sul circuito, il miglior regista e la miglior colonna sonora, per arrivare a riconoscimenti più inusuali come le migliori performance, la scena più scandalosa, la miglior scena di sesso di gruppo.
Per gli appassionati del genere ecco alcuni nomi: a vincere il titolo di miglior attrice protagonista è stata Jessica Drake, attrice che debuttò nel porno nel 1999, dopo aver lavorato per diversi anni in uno strip club del Texas. Interprete di pellicole hard-core così come di soft-core, ha recitato a lungo a fianco del porno divo Evan Stone, al quale è stata sposata fino al 2002.
Jenna Jameson ha ottenuto il titolo di "Crossover Star" dell'anno, Stormy Daniels quello per il miglior contratto stipulato e Hillary Scott quello per il miglior video realizzato da un'attrice.
Benetton il contadino
La candida famiglia Benetton.
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1845¶metro=politica
3/25/2007
UN TRIBUTO AL NOSTRO AMICONE....
Io avrei bisogno di ripetizioni su...
- come portare il burka
- come servire nel migliore dei modi mio marito
- come condividerlo con altre 10 donne
- ....va bè...mi fermo qui...
.....ih,ih,ih.....
3/22/2007
3/13/2007
Soldati israeliani a Budapest
Il premier socialista Ferencz Gyurcsany a colloquio con George W. Bush.
Trotsky, Bela Kun, Alfred Rosmer e Frunze y Gusev in una foto del 1919.
BUDAPEST - Ufficialmente il governo ha parlato di «delegazione militare».
Ma agli ungheresi è parsa una delegazione un po' troppo affollata: duecento soldati israeliani.
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1817¶metro=esteri
3/10/2007
Rugby: l'Italia entra nella storia
Azzurri superano il Galles per 23-20
Impresa dell'Italia del rugby che al "Flaminio" supera per 23-20 il Galles. Per gli azzurri si tratta della seconda vittoria consecutiva nel torneo delle "Sei Nazioni" dopo il primo successo sul campo della Scozia. Una vittoria storica, visto che l'Italia non ha mai vinto due gare nella stessa edizione del torneo. Decisiva la meta di Bermagasco a pochi minuti dalla fine. Tra gli azzurri straordinaria prestazione di Parisse.A volte capita di riscrivere la storia e l'Italia del rugby, sabato pomeriggio, ha messo in calce il proprio nome. Mai gli azzurri avevano conquistato due vittorie nella stessa edizione del torneo delle "Sei Nazioni" e il 23 a 20 con il quale Bergamasco e compagni hanno messo ko il Galles al "Flaminio" segue l'altro storico successo maturato sul campo della Scozia.Ma avere la meglio sui gallesi non è stato affatto facile, anche se l'inizio degli azzurri è stato subito in discesa. La gara è stata molto sofferta e alla fine ha deciso una meta di Mauro Bergamasco, anima di questa squadra che Pierre Berbizier sta plasmando come una perfetta creatura nell'Olimpo delle grandi del rugby. Una gara nella quale si è distinto uno straordinario Sergio Parisse, eletto uomo del match, e nella quale a fare la differenza è stata la forza del gruppo, unito e compatto anche nelle difficoltà, quando il Galles ha effettuato il sorpasso portandosi sul 17-13 incanalando una gara che sembrava già scritta. Ma il cuore degli azzurri è stato più grande e alla fine il successo è stato meritato, in una cornice straordinaria, con tifosi azzurri e gallesi ad applaudire i "colossi" in campo. Una cornice che rende ancor più bella questa piccola fetta di storia azzurra.
Buono l'inizio di gara degli azzurri, che si vedono annullare dopo soli tre minuti una meta di Matteo Pratichetti, per un passaggio in avanti di Gonzalo Canale. Al 9' Ramiro Pez non va a bersaglio con un calcio tentato dalla metà campo azzurra, ma il mediano d'apertura si riscatta immediatamente, siglando il 6-0 azzurro con due piazzati. Nella fase centrale del primo tempo l'Italia arretra un po' il baricentro e lascia spazio alle giocate del Galles. Ne approfitta, al 26', Shane Williams che "buca" la retroguardia azzurra con una penetrazione centrale che vale la prima meta dell'incontro, trasformata senza difficoltà da Stephen Jones. Gli azzurri non si perdono d'animo e si gettano immediatamente in avanti. La meta del sorpasso arriva al 26', grazie a una fuga solitaria di Kaine Robertson su un pallone calciato dalla tre.
L'inizio di ripresa è tutto di marca gallese. La squadra di Gareth Jenikins va subito a segno con un piazzato di James Hook e tre minuti dopo il tallonatore Matthew Rees, con una gran finta, mette a terra il pallone tra i pali azzurri e segna la meta del contro-sorpasso gallese, trasformata da Hook. Al 54' un altro piazzato di Hook segna il +7, e al 71' un calcio di Pez riporta gli azzurri a -4. Nei minuti finali la pressione degli azzurri aumenta, il pack si ritrova a pochissimi metri dalla linea di meta e, sotto la spinta del coro ininterrotto del Flaminio, un calcio a seguire di Ramiro Pez dà a Mauro Bergamasco l'opportunità di segnare al 76' la meta che decide l'incontro, poi trasformata dallo stesso Pez. Per l'Italia è il secondo successo nel torneo dopo quello di due settimane fa in casa della Scozia, mentre il Galles colleziona la quarta sconfitta su quattro.
http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo352610.shtml
Bush alla rinconquista del Sud America
SAN PAOLO -Bush tenta di rinconquistare l'America Latina. Il presidente americano è partito in misssione diplomatica per riguadagnare la popolarità perduta nell'"altra" america. E, soprattutto, strapparla all'influenza del presidente venezuelano Hugo Chavez, che dopo aver raccolto il testimone di Fidel Castro, sta diventando il campione dell'anti-americanismo latino. Lo scorso anno, in un discorso alle Nazioni Unite, il presidente venezuelano lo aveva addirittura definito Bush il "diavolo".
Per questo l'uomo più potente del mondo, ma forse uno dei presidenti americani meno amati della storia, ha deciso di ricucire i rapporti con il sud america prima che sia troppo tardi. E gioca la carta della lotta alla povertà. "Vogliamo solo essere vostri amici - ha spiegato ai microfoni della televisione Colombiana Rcn - e questo mio viaggio è un'occasione per dire alla gente che gli Stati Uniti è molto attenta alle condizioni umane. E che vogliamo aiutare".
"Bisogna dare al presidente degli Stati Uniti la medaglia d'oro per l'ipocrisia, perché ora ha detto che è preoccupato per la povertà in America latina", ha contrattaccato Chavez, che questa sera guiderà una manifestazione antimperialista a Buenos Aires. "Adesso sta scoprendo, dopo tanti anni, che in America latina c'è la povertà, quando il principale colpevole è precisamente l'impero statunitense".
Per Bush non sarà un viaggio semplice. Il quotidiano cubano Juventud Rebelde ha definito la missione un "periplo non richiesto", e ha avvertito che Bush incontrerà numerosi ostacoli. "Il presidente - si legge sul giornale castrista - sarà accompagnato da numerose manifestazioni di "protesta e ripudio" organizzate in Brasile, Uruguay, Colombia, Guatemala e Messico. Tutti i paesi, insomma, che Bush visiterà nel corso della missione diplomatica.
In mezzo a questo caos, domani Bush si incontrerà con il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva per firmare un accordo bilaterale di cooperazione nel settore dei biocombustibili. Il Brasile con la canna da zucchero e gli Usa col granoturco sono le due potenze emergenti nella produzione dell'etanolo: questo combustibile alternativo è visto dagli Stati Uniti come una via d'uscita dalla dipendenza dal petrolio fossile, di cui il Venezuela di Chavez è il maggiore attore locale.
Il governo Lula ha però negato che con Bush sarà affrontato il tema del presidente del Venezuela, Hugo Chavez. Ma Washington, spiegano gli analisti, sarebbe ben felice di una mediazione del "presidente operaio", piuttosto popolare in tutta l'America Latina, col presidente rivoluzionario che chiama Bush di "diavolo".
http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/esteri/bush-sudamerica/bush-sudamerica/bush-sudamerica.html